Savogno e Dasile
Savogno si trova lassù a m 932 di quota sul lato orografico
destro della verde Val Bregaglia. Per chi viene da Milano l’accesso è
praticamente obbligato per la S.S. 36 dello Spluga fino a Chiavenna.
Seguiremo
poi la Statale 37 del Maloja in direzione del confine Svizzero sino a
Borgonuovo (m 400 ), lasciando l’auto in una delle aree adibite a parcheggio
presso le cascate. Questa escursione, adatta a tutti, offre diverse varianti
anche nell’accesso. Noi percorreremo una sorta di anello che ci porterà sino a
Dasile partendo dal parcheggio nei pressi di un chiosco della frazione di
Serlone, proprio sulla destra delle magnifiche cascate dell’Acqua Fraggia .Al
cartello indicatore, opteremo per il sentiero di sinistra ignorando per il momento
l’alternativo che sale a destra. Lo incroceremo più tardi e comunque lo
percorreremo integralmente in discesa al
rientro.
Ci inoltriamo nel bosco di
castagni sull’evidente sentiero che sale
con agevoli tornanti. In circa dieci minuti raggiungiamo una deviazione che
adduce in breve ad una piazzuola adiacente
la cascata. Con un po’ di fortuna , oltre alla vista sulla Val Bregaglia e Chiavenna, potremo
godere anche dell’arcobaleno prodotto
dalla nebulizzazione dell’acqua che si infrange sulle rocce. Ritornati
al sentiero, raggiungiamo in breve una incredibile scalinata in ferro che
supera un’altrimenti inagibile gola.
Proseguiamo nel bosco, caratterizzato dal persistente e piacevole
profumo di funghi, sulla bella mulattiera che per lunghi tratti costeggia il
torrente. Avremo modo di attraversarlo in un paio di occasioni tramite
ondeggianti e caratteristici ponticelli. Bellissima, nei pressi del secondo
ponte, la spumeggiante cascata che alimenta una pozza naturale. A quota m 800 circa incrociamo il sentiero classico,
ignorato all’inizio, proveniente dalla nostra destra. Camminiamo ora più
agevolmente su questa bella mulattiera costituita da circa 3000 gradini.
Un’opera veramente grandiosa, eseguita a suo tempo dai Valligiani per agevolare
il transito del bestiame verso gli
alpeggi più alti. Superiamo una croce di legno e in pochi minuti
arriviamo ad un bivio con l’indicazione a sinistra per Dasile.
In realtà uno
vale l’altro poiché entrambi conducono a Savogno. Proseguiamo per Dasile,
rimandando la visita a Savogno per il ritorno. Superato il cimitero e il
lavatoio attraversiamo il ponte in muratura sulla profonda forra scavata dal
torrente. Da qui in breve sul comodo sentiero panoramico, ( imperativa una
breve sosta all’altezza della cappelletta dedicata alla Madonna, da cui si gode
una suggestiva vista su Savogno)
al pianoro che ospita Dasile. Rigenerante la vista sulla valle e sul versante
opposto con il Pizzo di Prata e il monte
Gruf in primo Piano. Più lontano a est l’inconfondibile profilo del Badile. Una
simpatica famigliola di asinelli ci accompagna nella breve visita nel paese
caratterizzato da sobrie case interamente in pietra e con una curiosa chiesetta
riconoscibile dalla minuscola torre campanaria. Ritornando sui nostri passi a
Savogno, vedremo subito che la costruzione più recente è la vecchia scuola
elementare ora ristrutturata e adibita a rifugio.
Di rigore per chi non dovesse
proseguire, fermarsi ad apprezzare la cucina presso questa accogliente
struttura e godere degli aneddoti del simpatico gestore, il signor Luigi. Da
notare la particolare disposizione delle case, con le stalle a monte,
nettamente separate dalle abitazioni.
Particolari la Chiesetta dedicata a
San Bernardino e il magnifico
campanile risalenti all’anno 1465. Il sagrato della stessa è un autentico
terrazzo con vista sulla valle e antistanti montagne. Sembra giocare la luce
del sole, infiltrandosi tra vicoli e viuzze, tra splendidi balconi di legno e
scalinate di pietra, illuminando magnifici scorci architettonici. Ed è bello,
anche se un poco triste, indugiare nelle piazzuole, immaginando le persone
affaccendate, gli schiamazzi dei bambini, il passaggio del bestiame verso i
pascoli alti.
Il silenzio seppur piacevole è innaturale, non consono ad un
villaggio, rurale si, ma ben conservato
e perfettamente vivibile. Eppure, già dagli anni cinquanta, gli abitanti hanno lasciato man mano questo gioiello,
preferendo i maggior agi del fondovalle. Ora qui risiede solo la famiglia del
signor Luigi gestore del rifugio. Terminata la visita del villaggio possiamo scendere utilizzando
il sentiero adiacente al piazzale della chiesetta. Percorriamo questa volta
integralmente la via classica, tutta a
gradini, molto agevole e sempre nel bosco, con poche radure a concedere
piacevoli vedute sul fondovalle.
A quota m 590
nei pressi di una fontana, con una breve deviazione è possibile visitare il nucleo delle Stalle dei Ronchi, edifici allora adibiti
a deposito e stalle. Qui è ancora
possibile ammirare un antico torchio da vino risalente al 1700. La stessa
fontana merita la nostra attenzione, interamente scavata nel granito e divisa
in sezioni ben distinte per gli animali e uomini. Lasciato l’abbeveratoio, in
pochi minuti ritroviamo il bivio da cui siamo partiti, nei pressi di Serlone.
Difficoltà: (E)
escursione adatta a tutti
Dislivello: m 488
dalla frazione di Serlone (m 444) a Savogno (m 932)
m 100 da Savogno a dasile (m 1032)
Tempo : da Serlone
a Savogno ore 1,30
da Savogno a Dasile 30 minuti
Cartografia: Compass n.92
Chiavenna -Val Bregaglia
Punti di appoggio: Rifugio Savogno